Grandine tetti

In primavera ed estate, la grandine è un evento meteo molto frequente dato che in queste stagioni il maggiore calore genera correnti d’aria ascensionali che portano il vapore acqueo a condensarsi repentinamente trasformandolo in particelle di ghiaccio, le quali, aggregandosi sempre più tra loro, diventano grandi e pesanti fino a veri e propri “chicchi” o addirittura “palline” più o meno voluminose, da non essere più sorrette in aria e cosi da cadere a terra. Sono le cosiddette “tempeste di ghiaccio”, la grandine, che provocano ingenti danni a tetti di abitazioni e capannoni industriali.

Purtroppo in Italia si è sempre più a rischio per eventi estremi legati al clima. Secondo i dati raccolti dal ESWD (European Severe Weather Database) / in pratica l’Anagrafe Europea sul Maltempo, negli ultimi 10 anni i fenomeni atmosferici violenti si sono triplicati.
 

Problema grandine per la copertura dei tetti

Il rapido abbassamento della temperatura atmosferica che si verifica in conseguenza della grandine, porta i materiali di copertura dei tetti a subire uno shock termico che causa l’irrigidimento del materiale stesso con relativa riduzione della resistenza all’impatto del ghiaccio che cade (la grandine appunto). Le lesioni provocate dalla grandine, al netto della più o meno grande visibilità esterna, sono spesso più evidenti nella parte interna del materiale di copertura.
 

 
La maggioranza delle microlesioni (che si presentano con il caratteristico aspetto a “stella” nel punto di impatto della grandine) causate dalla caduta dei blocchi ghiaccio sul manto di copertura, si manifestano sulla parte inferiore del materiale. Appena sopra la lesione, la impermeabilizzazione tiene ancora l’acqua ma non tiene l’aria, la quale, passando e contenendo vapore acqueo, in breve tempo si condenserà “allargando” il manto che una volta perforato presenterà infiltrazioni e perdite.
 

Manti di copertura antigrandine

Quindi il materiale di copertura antigrandine ideale è quello costituito da membrane studiate ad-hoc per “reggere” l’impatto con la grandine, in modo che non si deformino nella loro interezza strutturale. Questo è dovuto alle particolari armature di cui le membrane sono dotate, nonché alla costituzione con mescole di bitumi specifici e polimeri nobili che permettono una resistenza meccanica superficiale di molto superiore alle normali membrane coprenti con conseguente durabilità migliorativa nel caso di eventi atmosferici violenti.
 

 


 

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